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Cosa può la letteratura, e come. Lo spazio delle donne

 
 
 

Il nuovo ciclo di Letture dell’ISI è dedicato allo spazio delle donne della letteratura, preso atto della persistenza di un divario di genere che nel corso della storia ha «oscurato, silenziato, internato» il «lavoro materiale, culturale» delle scrittrici (Brogi). L’idea e, soprattutto, la pratica di uno spazio delle donne invita chi ascolta a uscire dal campo nel quale è generalmente abituato a muoversi. Attraverso un percorso tematico e transdisciplinare che parte dalla letteratura greca per arrivare al presente, si apre la possibilità di nuove prospettive e di nuove parole che sappiano fare i conti anche con la necessità di superamento dei confini di genere.

 

Lunedì

11.11

Aula A-21, Campus Ovest USI
18:00-19:30
  
 

«Ogni maldicenza sulle donne ricade su chi la fa» (CdD, I.2). Il controcanto di Christine de Pizan
Francesca Galli, Mira Mocan
Una Città delle Dame: sotto il segno dell'armonia e della concordia declinate al femminile appare, all'alba dell'umanesimo, una delle più luminose utopie della civiltà europea. La sua ideatrice, Christine de Pizan, è riconosciuta come la prima donna ad aver fatto sua una professione fino ad allora pensata solo al maschile: la scrittura di libri, intesa sia come redazione di opere originali dedicate ai più potenti sovrani coevi, sia come allestimento di un laboratorio di copia di pregevoli manoscritti. La sua civitas umana, fondata su virtù morali comunemente riconosciute come caratteristiche virili – la Ragione, la Rettitudine e la Giustizia – si edifica, mattone dopo mattone, attraverso il modello concreto di donne esemplari, la cui esperienza, dice Christine, ha contribuito a dare forma alla cultura più alta del tempo. Sfila così una galleria di dame illustri di tutte le epoche e di tutti gli ambiti, dall'antichità alla contemporaneità, dalla storia alla leggenda e alla letteratura, le cui gesta si intrecciano a costruire la fortezza dei valori da preservare: non un elenco di singole eroine eccezionali, ma una comunità di dame che esprimono, ciascuna con la propria voce, la dignità della persona umana nel mondo. A loro è affidata, da Christine, la costruzione di una memoria storica e culturale collettiva, entro la quale restituire alle donne, ben prima degli albori del femminismo novecentesco, un ruolo centrale nella conquista della civiltà: per consegnare al futuro una coscienza storica davvero comune.

Attraverso gli esempi di quattro fra le numerose “dame illustri” presentate da Christine de Pizan e il confronto con i loro ritratti precedenti nella tradizione ci si avvicinerà alla figura e al pensiero di questa straordinaria protagonista della cultura europea.