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| Le letture luganesi del 2023 organizzate dall'Istituto di studi italiani saranno nuovamente dedicate alla poesia in lingua italiana del secondo Novecento. Si tratta di una tradizione importante, che continua a dimostrare una grande vitalità e un séguito notevole anche nella sua ricezione pubblica. Quest'anno le letture ci permetteranno di conoscere meglio poeti che hanno assunto un'importanza decisiva nella storia della letteratura novecentesca come Gozzano, Montale, Pasolini, Sereni e Giudici, nonché figure di estrema originalità e interesse come Bartolo Cattafi, Giovanni Orelli, Vivian Lamarque e Amelia Rosselli. |
| Lunedì 20.11 | Auditorium, Campus Ovest 18:00 - 19:30 | | |
| Tutto comincia con un acrostico, uno tra i tanti divertissement poetici e linguistici di Giovanni Orelli, primo tra i diversi costituenti vincolanti, e dai quali svincolarsi, che strutturano "Gavotta: del color della lacca", movimento che dà avvio alle "Galanteries", apparso in "Concertino per rane" nel 1990. Un acrostico, dunque, un gioco simmetrico che, tra nome (fronte) e cognome (sirma), dà avvio ad ogni singolo verso che costituisce il sonetto; sonetto in cui il gusto per la metrica, per il ritmo, per l’intrico sonoro, per le lingue, per gli echi letterari e le citazioni confluiscono e coagulano dando vita ad una poesia che racchiude molte delle strategie poetiche orelliane. Tuttavia, è probabile che non esista un componimento tanto esemplare, tanto canonico, da sintetizzare efficacemente l’opera in versi di Giovanni Orelli; ciononostante, ed è la via più percorribile, è forse possibile partire da uno di essi, da "Gavotta", e ripercorrere diacronicamente, in direzione degli anni Ottanta e dei primi due decenni del Duemila, una poetica che tocca istanti tragici («Guardare questa immonda vita»), ironici («Le sue natiche su caccata carta») e quotidiani. Inoltre, "Gavotta" presenta alcuni materiali d’archivio di particolare interesse: brevi saggi manoscritti, avantesti con correzioni e note d’autore e, guardando al macrotesto, traduzioni in francese e tedesco. |
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