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Cosa può la letteratura, e come. Le forme del conflitto

 
 
 

«Come pensare il conflitto altrimenti che nella prospettiva del suo superamento?» A partire da questa domanda, formulata da Miguel Benasayag e Angélique Del Rey nel loro Elogio del conflitto, si sviluppa il ciclo di letture pubbliche promosso dall’Istituto di studi italiani. L’iniziativa nasce dall’urgenza di restituire al conflitto il suo valore costitutivo e generativo, contro ogni tentativo di riduzione o cancellazione. Il conflitto non è visto come un’anomalia da eliminare, ma come uno spazio vivo di trasformazione, confronto e produzione di pensiero.

 

Lunedì

01.12

Aula A-11, Campus Ovest USI
18:00-19:30
  
 

Davanti al museo: l’istituzione e il conflitto tra accessibilità e mandato sociale
Anna Bernardi, Carla Mazzarelli
Prendendo avvio dalla parabola di Kafka “Davanti alla legge” (1915) – che tematizza l’accessibilità come possibilità, libertà e capacità di entrare in un luogo –, questo intervento propone una riflessione in chiave metaforica sulle conflittualità culturali e sociali connesse alla nozione di museo in quanto spazio pubblico. Come la porta della legge nel racconto di Kafka, anche il museo si presenta come uno spazio formalmente aperto, seppure, in alcuni casi, esso si riveli ancora oggi sostanzialmente selettivo. Una tensione, quella tra accessibilità ed esclusione, tra apertura e chiusura che si iscrive nello stesso statuto del museo fin dalle origini: un’istituzione pubblica nata tra Settecento e Ottocento e concepita come luogo di educazione intorno alla quale si è attivato un dibattito, ancora oggi attivo e in continua metamorfosi. Luogo dell’élite o spazio preposto alla democratizzazione culturale delle comunità? Dalla stampa satirica alla letteratura, agli episodi narrati nei diari e report di visita di viaggiatori e viaggiatrici, l’intervento presenterà, in prospettiva diacronica, letture di testi e fonti visive, nonché riflessioni emerse nel contesto contemporaneo. L’obiettivo è sollecitare degli interrogativi su come oggi i musei stiano cambiando e si stiano confrontando con le questioni dell’accessibilità e dell’inclusività. Allo stesso tempo si evidenzierà come la consapevolezza maturata su questi temi appaia ancora fragile e sempre in bilico tra strategie di cancellazione e manipolazioni politiche.