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Cosa può la letteratura, e come. Le forme del conflitto

 
 
 

«Come pensare il conflitto altrimenti che nella prospettiva del suo superamento?» A partire da questa domanda, formulata da Miguel Benasayag e Angélique Del Rey nel loro Elogio del conflitto, si sviluppa il ciclo di letture pubbliche promosso dall’Istituto di studi italiani. L’iniziativa nasce dall’urgenza di restituire al conflitto il suo valore costitutivo e generativo, contro ogni tentativo di riduzione o cancellazione. Il conflitto non è visto come un’anomalia da eliminare, ma come uno spazio vivo di trasformazione, confronto e produzione di pensiero.

 

Lunedì

17.11

Aula A-11, Campus Ovest USI
18:00-19:30
  
 

Narrare la guerra, raccontare i conflitti
Federica Frediani
Le guerre e le battaglie sono state per secoli al cuore della letteratura occidentale – e non solo. Dall’“Iliade” al “Mahabharata”, dai poemi cavallereschi ai romanzi europei ottocenteschi, il racconto del conflitto ha costituito uno dei motori fondamentali della narrazione, luogo di elaborazione simbolica del potere, della violenza e dell’identità collettiva.
Negli ultimi anni, tuttavia, si è assistito a quello che Ortoleva (2022) definisce un «punto di passaggio della narrazione»: produrre e controllare le storie dei conflitti è diventato uno strumento strategico e cruciale dei conflitti stessi. Le voci narranti si moltiplicano e si fronteggiano in un tempo scandito dall’obsolescenza tecnologica e informativa, in cui la rappresentazione diventa parte integrante della battaglia.
Interrogarsi su come i conflitti vengono narrati è oggi un nodo cruciale della riflessione contemporanea. Già Virginia Woolf, in “Le tre ghinee” (1938), e Susan Sontag, in “Sulla fotografia” (1977) e “Davanti al dolore degli altri” (2003), hanno messo in discussione lo sguardo tradizionale sulla violenza e sulla rappresentazione del dolore, anticipando questioni centrali nel dibattito odierno. Muovendo da queste riflessioni, la conferenza proporrà un’analisi comparativa e interdisciplinare dell’evoluzione delle narrazioni di guerra dal secondo Novecento a oggi, con particolare attenzione alla prospettiva femminile, spesso marginalizzata, su un ambito a lungo considerato dominio maschile. L’indagine intreccerà letteratura, fotografia e nuovi media per evidenziare le trasformazioni che hanno ridefinito il modo di raccontare e rappresentare il conflitto nella contemporaneità.