|
|
La storia di Pinocchio si iscrive in una lunga tradizione di miti di animazione dell’inorganico, il cui archetipo è la vicenda di Pigmalione. Tuttavia, sin dalla prima apparizione nel libro, quando è ancora un pezzo di legno, Pinocchio manifesta la prerogativa opposta di ridurre all’inorganico ciò che è dotato di vita; piuttosto che di “effetto Pigmalione”, occorre parlare a questo proposito di “effetto Medusa”. Oltre a ciò, i riti di animazione messi in atto nei primi capitoli sono connotati da una cifra parodica, che revoca in dubbio ogni pretesa umana di suscitare il vivente. Narrando le avventure del suo burattino, Collodi si confronta problematicamente con una questione divenuta al tempo di attualità bruciante, con l’affermazione di tecniche precinematografiche di animazione dell’immagine, alle quali si fa a più riprese riferimento nel libro. La conclusione della vicenda allude a una soluzione che rifiuta tanto la hybris degli apprendisti stregoni del vivente, quanto la rinuncia a una relazione con le immagini in quanto realtà viventi.
Programma completo |
| |