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Lettura manzoniana
II ciclo
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«Quel ramo del lago di Como...». Lettura dei Promessi Sposi
Mercoledì
21.11
Auditorium (Campus USI, Lugano)
18:00
Stefano Prandi
Dal «tempo [...] vòto» alla vertigine: la conversione dell'innominato
Forse I promessi sposi potrebbe essere definito “romanzo della conversione”. Sì, perché il motivo non si limita a fare la sua comparsa in due importanti sequenze narrative, quelle di Ludovico / fra Cristoforo e quella dell’innominato, ma si estende, magari in forma di possibilità non realizzata oppure di dura prova che costringe a una radicale revisione della propria esistenza e delle proprie scelte, a molti protagonisti della vicenda: Renzo, Lucia, la Monaca di Monza, don Abbondio, e persino don Rodrigo e il Nibbio. La conversione si offre come possibilità presente ad ogni istante della vita dei personaggi, ed è quindi il modulo drammatico che incarna nel modo più efficace l’incessante impulso dinamico che anima il romanzo e la sua tendenza all’indagine delle zone più nascoste dell’animo umano, che in definitiva non sono altro che la traduzione narrativa dell'irrequietezza dell’autore. La lettura si soffermerà sul processo che, dal Fermo e Lucia, ha portato alla meditata costruzione della conversione dell’innominato, non più offerta come evento miracoloso realizzatosi ex abrupto, ma scandita lungo un processo che conosce varie anticipazioni, e che, rinunciando all’unità di tempo ancora rispettata nella prima stesura del romanzo, si fonda più sulla resistenza del personaggio alla conversione che sul suo abbandono ad essa, sullo sfondo di un tenebroso paesaggio interiore di shakespeariana memoria.
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