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Cosa può la letteratura, e come. Lo spazio delle donne

 
 
 

Il nuovo ciclo di Letture dell’ISI è dedicato allo spazio delle donne della letteratura, preso atto della persistenza di un divario di genere che nel corso della storia ha «oscurato, silenziato, internato» il «lavoro materiale, culturale» delle scrittrici (Brogi). L’idea e, soprattutto, la pratica di uno spazio delle donne invita chi ascolta a uscire dal campo nel quale è generalmente abituato a muoversi. Attraverso un percorso tematico e transdisciplinare che parte dalla letteratura greca per arrivare al presente, si apre la possibilità di nuove prospettive e di nuove parole che sappiano fare i conti anche con la necessità di superamento dei confini di genere.

 

Lunedì

16.12

Aula A-21, Campus Ovest USI
18:00-19:30
  
 

Ai margini della letteratura? Scritture femminili tra Sette- e Ottocento
Federica Frediani, Sara Garau
L’obiettivo del percorso che costruiremo a partire da alcuni casi esemplari è duplice: illustrare il ruolo e l’apporto delle donne nella civiltà letteraria italiana fra Sette- e Ottocento e, al contempo, mostrare come al recupero delle scritture “nascoste” che la storia letteraria femminile sta portando avanti ormai da decenni, spesso ai margini dei generi canonici, debba affiancarsi una considerazione allargata di pratiche e di contesti, capace di far riemergere le donne in alcuni spazi centrali del sistema culturale dell’epoca. Cercheremo così di ricostruire anche i passaggi nelle espressioni femminili tra esercizio poetico, rivendicazione e impegno politico. Il dialogo, articolato in due momenti, attraverserà in particolare due spazi culturali, all’incrocio fra pubblico e privato, emblematici in tal senso: da un lato, quello dell’Accademia dell’Arcadia e del suo progetto di una riforma culturale che apre il secolo XVIII chiamando sin dall’inizio l’alleanza delle donne (purché «professino Poesia») e diventando per loro uno spazio di visibilità e di parola, di confronto (con i modelli, fra le arti) e di connessione; d’altro lato, ci si soffermerà sullo spazio del salotto, diffusosi in Italia nel XIX secolo, dove le donne colte e letterate assumono il ruolo di protagoniste socialmente riconosciute. Queste donne conquistano così un ruolo pubblico e politico nell’animare i salotti dove si discute non solo di cultura e letteratura, ma anche di politica.

«Towards the end of the eighteenth century a change came about which, if I were rewriting history, I should describe more fully and think of greater importance than the Crusades or the Wars of the Roses. The middle-class woman began to write […] and not merely the lonely aristocrat shut up in her country house among her folios and her flatterers, took to writing. Without those forerunners, Jane Austen and the Brontës and George Eliot could no more have written than Shakespeare could have written without Marlowe, or Marlowe without Chaucer» (Virginia Woolf, “A Room of One’s Own”).