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Cosa può la letteratura, e come. Lo spazio delle donne

 
 
 

Il nuovo ciclo di Letture dell’ISI è dedicato allo spazio delle donne della letteratura, preso atto della persistenza di un divario di genere che nel corso della storia ha «oscurato, silenziato, internato» il «lavoro materiale, culturale» delle scrittrici (Brogi). L’idea e, soprattutto, la pratica di uno spazio delle donne invita chi ascolta a uscire dal campo nel quale è generalmente abituato a muoversi. Attraverso un percorso tematico e transdisciplinare che parte dalla letteratura greca per arrivare al presente, si apre la possibilità di nuove prospettive e di nuove parole che sappiano fare i conti anche con la necessità di superamento dei confini di genere.

 

Lunedì

21.10

Aula A-21, Campus Ovest USI
18:00-19:30
  
 

Ritrovare Artemisia (e le altre). Vite di artiste oltre le letterature
Elena Gargaglia, Carla Mazzarelli
Sulla figura di Artemisia, la letteratura e le arti hanno fondato un mito che, a partire dalla pubblicazione del romanzo "Artemisia" di Anna Banti (1947), ha costruito un’immagine 'doppia' della «pittora» secentesca che si è imposta sulla realtà storica. Come tutte le figure mitiche, infatti, la piena messa in luce della personalità e dell’opera della Gentileschi, figlia del più noto padre Orazio, così come l’effettivo ruolo sociale nella sua epoca, sono spesso sfuggiti alla comprensione: adombrata, da una parte, dall’interpretazione di Artemisia come caso isolato nel panorama culturale, unica e prima eroina femminista ante-litteram; dall’altra, come vittima impotente e tragica della sua sorte, della violenza maschile e della sua condizione di donna. Attraverso una lettura intrecciata delle fonti, in particolare delle lettere, che permettono di accedere direttamente alla sua voce, e degli spazi da lei abitati, si tenterà di ritrovare una figura tanto sfuggente quanto sfaccettata, al di là del suo mito. La personalità che emerge dai documenti verrà messa in dialogo con il suo 'doppio' letterario che prende vita dal romanzo novecentesco ma anche dai molti topoi sedimentatisi nella letteratura artistica dell’età moderna. In tal modo si metterà in luce anche come il caso di Artemisia non sia affatto un unicum. La «pittora» che conquisterà il mercato artistico del tempo, non senza spregiudicatezza, opera in un contesto fertile ove non mancano artiste, letterate e colte committenti, come hanno rilevato studi recenti. Nelle narrative che si stanno ricostruendo nelle pagine degli studi di storia dell’arte e nei musei, resta tuttavia da evidenziare la ragione reale, scevra da nuovi miti, che ha motivato il silenzio della storia successiva.