Cosa legano oggi le varie forme di espressione artistiche all’architettura contemporanea? Alcune importanti personalità della scena artistica internazionale affrontano la questione mostrando come con il loro lavoro hanno interpretato il dialogo tra la loro disciplina e lo spazio.
b+ è uno studio di architettura in divenire con sede a Berlino fondato nel 2006 da Arno Branlhuber assieme ad altri partner, che promuove l’indagine su nuove tematiche e nuovi campi di applicazione cercando di comprendere l'architettura in maniera sistematica e oltre l'oggetto costruito.
Il lavoro dell'artista e regista berlinese Julian Rosefeldt è rivolto a una costante indagine sulle molte sfaccettature dell'architettura e presenterà una serie di progetti in cui questa gioca un ruolo significativo, offrendo al pubblico anche uno sguardo dietro le quinte dei suoi set.
Lo spazio urbano metropolitano è al centro della pratica fotografica di Aglaia Konrad. La sua ricerca si concretizza esplorando i paesaggi urbani nelle sue varie forme. Il suo intervento sarà dedicato alle interazioni tra rappresentazione dello spazio, spazio del libro e paesaggio.
Il regista, media-artist e critico americano Kevin B. Lee presenterà una serie di video-essay per comprendere come con questi si riesca a mettere in scena il dialogo sull’esperienza spaziale tra cinema, media digitali, geografia e nell'esperienza vissuta.
Mettere in scena i testi di drammaturgia richiede di fatto in ogni teatro l’allestimento di uno specifico spazio scenico, uno sfondo ogni volta differente. Lo scenografo della 'Schaubühne' di Berlino racconta cosa distingue il teatro dal vivo dalle altre arti e soprattutto dal cinema.
Il compositore e sound designer americano Bill Fontana, è conosciuto a livello internazionale per i suoi esperimenti pionieristici nel campo del suono, che ha sempre utilizzato come mezzo espressivo ‘scultoreo’ per interagire e trasformare la percezione degli spazi visivi e architettonici.